“La linea nel deserto” è il libro sulla storia di Max Calderan, l’esploratore che ha attraversato per primo il RUB’ AL-KHALI, il deserto di sabbia più grande del mondo e l’ultima frontiera inesplorata della terra prima del suo passaggio. Si tratta di un’esplorazione storica che porterà a modificare le carte geografiche aggiungendo il percorso tracciato ormai conosciuto come Calderan Line.
Edito da Gribaudo e scritto a quattro mani con Simona Recanatini, “La linea nel deserto” narra la storia di Max: un bambino sogna di andare su Marte e quarant’anni dopo, ormai uomo, attraversa per primo a piedi, in solitaria, i 1.100 km del Rub’Al-Khali, il deserto di sabbia più grande al mondo che al suo interno può contenere Francia, Belgio e Paesi Bassi tutti insieme. I beduini lo chiamano il Quarto Vuoto, una lingua di sabbia talmente imponente da essere battezzata la “quarta parte” dopo terra, cielo e mare.
Max Calderan nel libro racconta la sua vita, l’amore per la famiglia, i successi e i fallimenti, le grandi imprese, la passione per la scienza e per la natura. Ma anche il suo metodo di allenamento e quello per mantenersi in perfetta salute, la psicologia e il mindset che lo hanno portato a compiere un’impresa epocale. Le 192 pagine racchiudono la storia dell’esploratore e la sua voglia di non mollare mai, di fare un passo in più anche quando tutto ti invita ad arrenderti.
“Pazienza, in arabo (sabr), è la parola magica che ho appreso e sviluppato negli anni stando a stretto contatto con i beduini – afferma l’autore Max Calderan –. Una sura del Corano mette in evidenza che l’uomo è sempre in perdita nei confronti del tempo. Tranne in due situazioni. La prima: il tempo smette di correre quando gli uomini, tra di loro, si fermano per raccomandarsi vicendevolmente il bene, l’amore, la salute, la felicità (non i soldi). In questo caso, il tempo si ferma insieme a loro. La seconda, riferita alla sabr, si verifica quando gli uomini si fermano e nello stesso momento si raccomandano vicendevolmente la pazienza, ovvero il saper aspettare il tutto quanto arrivi. Perché quando ci sono le premesse legate alla salute, alla felicità e all’amore, ecco che la pazienza ci darà quello che desideriamo. Qualsiasi cosa si faccia per altri motivi che non sono questi ci renderà perdenti a vita, indipendentemente da quanto materialmente si è accumulato. Non posso non pensare al fatto che ho aspettato 46 anni prima di poter affrontare l’Empty Quarter”.
MAX CALDERAN è di origini venete, è un’atleta poliedrico, profondo conoscitore del Medio Oriente. L’esploratore, conosciuto come “Mahdi” dai beduini, detiene oggi quattordici prime mondiali di esplorazione desertica, tra le quali spicca l’attraversamento per 90 ore consecutive senza fermarsi in Oman lungo la linea del tropico del Cancro e i 360 km in 75 ore, percorsi in estate in Arabia Saudita.
Nel 2014 Al Jazeera ha prodotto il documentario “Figlio del Deserto” sulle sue imprese.
Il 2 febbraio 2020 entra nella leggenda delle esplorazioni attraversando in solitaria i 1.100 km del deserto di sabbia più grande al mondo: il Quarto Vuoto, il Rub’Al-Khali in Arabia Saudita, l’ultima frontiera inesplorata della Terra.