“DAL CUORE ALLE MANI”. LA PRIMA MOSTRA DI DOLCE E GABBANA A MILANO

“DAL CUORE ALLE MANI”. LA PRIMA MOSTRA DI DOLCE E GABBANA A MILANO

Domenico Dolce nasce nel 1958 e fin da piccolo frequenta la sartoria di famiglia a Polizzi Generosa, un piccolo borgo siciliano. Cresce tra stoffe, abiti e a sette anni cuce il suo primo paio di pantaloni. Dopo il liceo si trasferisce a Milano dove coltiva la sua passione frequentando l’istituto di moda Marangoni. Stefano Gabbana, invece, nasce a Milano nel 1962 da una famiglia di origine veneta e studia grafica, per poi scegliere di lavorare per un’azienda di moda. Il loro incontro avviene nel 1981 e la loro unione lavorativa da origine il marchio Dolce&Gabbana, che nell’ottobre del 1985 presenta la prima collezione alla Milano Fashion Week.

Dal 1985, lo stile Dolce&Gabbana è caratterizzato da: colori audaci, accostamento di tessuti unici, artigianalità e manifattura tipicamente italiana. Tutti questi aspetti si possono ammirare alla mostra “Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana” che racconta per la prima volta le migliori creazioni di Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria della casa di moda. L’esposizione si sviluppa in dieci sale del piano nobile di Palazzo Reale (Milano) con uno speciale allestimento curato da una storica della moda Florence Müller e prodotto da IMG.

I dieci capitoli della mostra si snodano attraverso installazioni dedicate. La prima è ispirata allo splendore della veneziana Scuola Grande di San Rocco che ospita le opere di Tintoretto. Una grande galleria con soffitto a specchi espone i dipinti di Anh Duong, da sempre musa degli stilisti, facendo da cornice a un gruppo di manichini in cartapesta che illustrano le complesse tecniche sartoriali.

Dalla sala veneziana si passa agli ambienti che ricreano le scene del film Il Gattopardo di Luchino Visconti, per poi lasciarsi avvolgere da una vera esplosione barocca. Questo spazio custodisce una selezione di creazioni di Alta Moda e Alta Gioielleria che alternano il fascino del nero Sicilia all’opulenza dell’oro. Ma il vero cuore pulsante della mostra è la quinta sala, la Sartoria, in cui è stato allestito un laboratorio dove sarti e artigiani lavorano realmente tutti i venerdì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00 e offrono uno sguardo realistico sul dietro le quinte delle collezioni.

Il percorso continua tra pittura e architettura, per approdare poi alla settima sala, quella dedicata alla ricchezza della tradizione artigianale siciliana, con una speciale installazione decorata a mano da maestri pittori della maiolica e del Carretto Siciliano. Un altro ambiente è dedicato al Barocco bianco, dove è possibile ammirare abiti della Collezione Alta Moda Stucchi. Divinità greche si materializzano sotto forma di abiti eterei provenienti dalla Collezione Alta Moda presentata nella Valle dei Tempi di Agrigento e creazioni di Alta Sartoria impreziosite da raffinate lavorazioni a mosaico, che richiamano le basiliche bizantine italiane. L’esposizione si conclude all’interno di un teatro, dove un sipario cremisi si apre su una scena che vede protagoniste le creazioni ispirate alle opere più amate dagli stilisti. Infatti, il tributo finale è riservato al forte legame che unisce il mondo dell’opera e la visione di Dolce&Gabbana.

La mostra è quindi una lettera d’amore alla cultura italiana, un racconto del processo creativo di due stilisti che scaturisce dalle idee nate dal cuore e che prendono forma con le mani. Un’esposizione che sottolinea anche un approccio non convenzionale al mondo del lusso elegante, sensuale ma allo stesso tempo divertente, irriverente e rivoluzionario.

Simone Lucci

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