SICILIA: MIGLIORE DESTINAZIONE D’ITALIA AGLI MHR AWARDS

SICILIA: MIGLIORE DESTINAZIONE D’ITALIA AGLI MHR AWARDS

La Sicilia si aggiudica il premio MHR Awards  2024 nella categoria destinazioni italiane. Gli ‘MHR TOURISM AWARDS, ideati da MHR Voice of Hospitality e Travel, noti come i prestigiosi Oscar del Turismo, hanno celebrato i protagonisti dell’ospitalità e del turismo italiano che si sono contraddistinti durante l’anno. La serata di premiazione è stata presentata da Gabriella Carlucci e si è tenuta martedì 10 dicembre nei sontuosi saloni del The St. Regis Rome. Una giuria di esperti e opinion leader del settore ha selezionato i vincitori, a cui sarà conferito l’ambito ‘microfono’, simbolo iconico di MHR. Quindici i premi consegnati a protagonisti italiani del settore che si sono distinti in termini di performance, qualità, innovazione e sostenibilità. “Con grande orgoglio riceviamo questo prestigioso riconoscimento, che conferma non soltanto il valore straordinario e attrattivo della nostra Isola sotto ogni profilo, ma anche il costante impegno del mio assessorato e dell’intero governo regionale volto a rafforzare, giorno dopo giorno, il nostro ricco patrimonio – dice Elvira Amata, assessore regionale al Turismo –. Faremo tesoro del riconoscimento utilizzandolo come fonte d’ispirazione per guidare le nostre future iniziative. L’entusiasmo, la motivazione e l’orgoglio che ne derivano rafforzeranno il nostro impegno a valorizzare tutto ciò che la Sicilia può offrire. Sarà un’ulteriore occasione per incrementare significativamente il flusso di turisti già fortemente in crescita anche nei periodi di bassa stagione”.

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IL PRIMO ANTICORPO BISPECIFICO RIMBORSATO IN ITALIA PER IL TRATTAMENTO DEL MIELOMA MULTIPLO

IL PRIMO ANTICORPO BISPECIFICO RIMBORSATO IN ITALIA PER IL TRATTAMENTO DEL MIELOMA MULTIPLO

Si chiama Teclistamab ed è il primo anticorpo bispecifico rimborsato in Italia per il trattamento del mieloma multiplo recidivato e refrattario. È indicato per pazienti adulti che hanno ricevuto almeno tre terapie precedenti e hanno mostrato una progressione della malattia durante l’ultima terapia. Questo importante passo avanti nella cura del mieloma è stato presentato a Milano, presso Casa Lago, un ambiente che combina la tradizione con la tecnologia moderna.

Alla conferenza hanno partecipato quattro esperti del settore: Rosalba Barbieri, Vicepresidente Nazionale di AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma); Francesca Gay, Professore Associato di Ematologia all’Università di Torino; Alessandra Romano, Professore Associato di Ematologia all’Università di Catania;  Daniele Arienti, Therapeutic Area Medical Head Hematology di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia.

Che cos’è il Mieloma Multiplo?

Il mieloma multiplo è un tumore raro del sangue che si sviluppa nel midollo osseo a partire dalla proliferazione anomala delle plasmacellule, cellule del sistema immunitario derivate dai linfociti B. Le plasmacellule svolgono un ruolo cruciale nella produzione di anticorpi, essenziali per combattere le infezioni. Ogni anno, in Italia, circa 6 mila persone ricevono una diagnosi di mieloma multiplo, con un’incidenza maggiore negli over 70 (38%) e raramente nei pazienti sotto i 40 anni (2%).

Le cause esatte della malattia non sono ancora completamente chiare, ma alcuni fattori di rischio includono l’esposizione a radiazioni ionizzanti e certi ambienti lavorativi (agricoltura, lavorazione del legno, industria petrolchimica, plastica e piombo). Il quadro clinico del mieloma multiplo è variegato e può includere sintomi come anemia, infezioni ricorrenti, dolore osseo, ipercalcemia e danno renale.

Il dolore osseo è spesso una delle manifestazioni più debilitanti. Le plasmacellule tumorali danneggiano la struttura ossea, rendendo le ossa fragili e soggette a fratture, anche in assenza di traumi. Questo processo può portare all’ipercalcemia, che a sua volta provoca sintomi come confusione mentale, nausea, vomito e disidratazione.

La sfida della gestione del Mieloma Multiplo

Come evidenziato dalla Professoressa Alessandra Romano, il mieloma multiplo è una malattia che alterna fasi di remissione indotta dalle terapie a fasi di ricaduta a causa della resistenza acquisita ai farmaci. La gestione della malattia in fase avanzata è particolarmente complessa, poiché i pazienti diventano spesso refrattari alle principali classi di farmaci. Teclistamab rappresenta una nuova speranza per questi pazienti, poiché agisce sfruttando l’immunoterapia, un approccio più efficace rispetto alla chemioterapia.

Teclistamab è un anticorpo bispecifico che “connette” le cellule T del sistema immunitario con le cellule del mieloma. Questa molecola si lega sia al BCMA (B-cell Maturation Antigen) presente sulle cellule tumorali, sia al CD3 sulle cellule T, attivando queste ultime per distruggere le cellule tumorali.

L’impatto della Malattia sui Pazienti

Oltre alla complessità clinica, il mieloma multiplo ha un impatto significativo sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie. Rosalba Barbieri, Vicepresidente di AIL, ha sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare, che includa ematologi, nutrizionisti e psicologi, per supportare i pazienti. Quando le terapie falliscono, è fondamentale che il paziente abbia qualcuno con cui confrontarsi. Purtroppo, i medici spesso non hanno abbastanza tempo per fornire questo supporto, e il ruolo dei volontari di AIL diventa cruciale. Tuttavia, sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento di professionisti, come gli psicologi, per affrontare le difficoltà emotive legate alla malattia.

Barbieri ha inoltre sottolineato l’importanza di un accesso equo alle terapie innovative su tutto il territorio nazionale. Attualmente, molti pazienti si sentono costretti a spostarsi per ricevere cure, anche se esistono eccellenti centri di trattamento anche nel Sud Italia. La politica, secondo Barbieri, dovrebbe intervenire per ridurre questi “viaggi della speranza”.

Un Nuovo Orizzonte per l’Immunoterapia

“Teclistamab rappresenta una delle frontiere più avanzate dell’immunoterapia – afferma Francesca Gay, Professore Associato di Ematologia all’Università di Torino -. Il farmaco ha mostrato ottimi risultati in termini di efficacia, con un tasso di risposta globale (ORR) del 63%, come dimostrato dallo studio multicentrico di fase 1 presentato all’ultimo congresso dell’American Society of Clinical Oncology. Inoltre, quasi un paziente su due ha ottenuto una risposta completa o migliore”.

Teclistamab viene somministrato per via sottocutanea, un’opzione vantaggiosa sia per i pazienti che per gli operatori sanitari, anche se le prime somministrazioni richiedono un monitoraggio ospedaliero. Tra gli effetti collaterali più comuni delle prime infusioni ci sono la sindrome da rilascio di citochine (CRS), che può manifestarsi con febbre, affaticamento e difficoltà respiratorie, e la neurotossicità, che può portare a confusione mentale e, nei casi più gravi, perdita di coscienza.

Il Futuro della Terapia

La ricerca rappresenta l’unica vera speranza per i pazienti affetti da mieloma multiplo. L’obiettivo è eliminare il clone cellulare che alimenta continuamente la malattia e imparare a regolare il sistema immunitario, evitando una sua cattiva gestione che può portare alla formazione di plasmacellule tumorali.

J&J sta già lavorando alla prossima generazione di anticorpi trispecifici, progettati per riconoscere e legare simultaneamente tre bersagli distinti, migliorando l’efficacia rispetto agli attuali anticorpi bispecifici.

Teclistamab rappresenta quindi un significativo passo avanti nel trattamento del mieloma multiplo. L’auspicio è che queste terapie innovative possano essere accessibili in maniera sempre più rapida e uniforme a tutti i pazienti, migliorando non solo la loro qualità di vita ma anche le prospettive di sopravvivenza.

Stefano Rovelli

 

I COSMETICI “GENTILI” ISPIRATI ALLA SKINCARE GIAPPONESE

I COSMETICI “GENTILI” ISPIRATI ALLA SKINCARE GIAPPONESE

Dopo la skincare coreana arriva quella giapponese, o J-beauty, fatta di circa 5 step dove i prodotti vengono stesi con la massima “gentilezza” sulla pelle per non causare infiammazione. Al mattino: detergente, tonico, siero, idratante e crema solare (la pelle chiara in Giappone è un must). Alla sera, invece, si sostituisce l’SPF con una emulsione o una maschera.

Questo approccio soft, mirato a ottenere un aspetto fresco e naturale, è tipico del giovane brand IYOSKIN nato nel 2020 a Salerno che promuove la cura della pelle attraverso la combinazione di ingredienti naturali. “I prodotti della linea hanno una funzione preventiva e di esaltazione dell’individualità – racconta la dottoressa Caterina Melella, chimica e fondatrice di IYOSKIN –. I cosmetici si ispirano all’antica arte giapponese del Kintsugi che insegna a valorizzare ciò che apparentemente potrebbe sembrare imperfetto o fuori dalle logiche estetiche canoniche, per esaltare le peculiarità della singola persona eliminando il tanto diffuso effetto patinato nato da una errata interpretazione del concetto di bellezza”.

Per ottenere risultati evidenti bastano quindi pochi prodotti distesi sulla cute sfruttando la tecnica del layering, cioè la stratificazione di cosmetici con proprietà differenti e applicati con gesti diversificati in base alla zona da trattare. “Durante la detersione, per esempio, è preferibile non strofinare la pelle per non irritarla, così come quando si stende una crema è bene massaggiarla con piccoli movimenti circolari per riattivare il microcircolo. Il siero, invece, è meglio picchiettarlo delicatamente con i polpastrelli, senza massaggiare, e aspettare che il prodotto venga assorbito naturalmente”, precisa Caterina Melella.

La scelta dei sieri viso giusti può fare la differenza nella cura della pelle. Ad esempio, formule contenenti ingredienti come l’acido ialuronico nei suoi vari pesi molecolari si rivelano un grande booster per l’idratazione profonda, poiché aiutano a trattenere l’umidità nella pelle, contrastando l’effetto disidratante causato da età, stili di vita, aggressioni esterne. La Vitamina C è antiage e illuminante, mentre la Papaina, un principio attivo naturale che esfolia la pelle con gentilezza, rinnova gli strati superficiali dell’epidermide e dona una texture più compatta. “Se un tempo si applicava sulla pelle solo un siero, negli ultimi anni c’è un trend che si è diffuso a macchia d’olio: il layering, ovvero la stratificazione di sieri diversi per agire su più fronti – spiega la dottoressa Melella –. In base ad alcuni parametri come la formulazione, la viscosità e la biodisponibilità degli attivi, si creano delle sequenze personalizzate d’applicazione. In genere, la regola è quella di applicare prima i sieri più leggeri e acquosi che vengono assorbiti più rapidamente, per poi passare a quelli più corposi e densi, che vanno a sigillare gli attivi già applicati. Tutto dipende dal tipo di pelle, ma se ne consigliano da un minimo di due fino a un massimo di quattro per non eccedere con gli attivi”.

La crema solare, invece, è l’ultimo step della beauty routine. Il sole migliora l’umore, stimola il sistema neuroendocrino, aumenta la produzione di serotonina e di vitamina D, ma può diventare altresì il peggior nemico, se non si usano le dovute precauzioni e protezioni. L’esposizione ai raggi solari può causare danni seri alla pelle come fotoinvecchiamento, macchie solari, disidratazione eccessiva e iperpigmentazione.

Per contrastare tutti questi danni, i laboratori IYOSKIN hanno realizzato SUN SHINE COLOR, una crema solare colorata per il viso che offre una protezione molto alta (SPF 50+) contro i raggi UVA e UVB, unificando l’incarnato in modo naturale. Setosa, luminosa, asciutta, si adatta a tutti i colori di pelle. Può essere applicata singolarmente o può essere utilizzata come base per il trucco. La protezione solare è anche arricchita con vitamina E, un potente antiossidante, che aiuta a contrastare i radicali liberi e a mantenere la pelle giovane ed elastica. L’indice PA (Grado di protezione UVA), molto diffuso in Asia ma ripreso anche in Europa, è un indicatore di protezione contro i raggi UVA. Esistono quattro livelli di protezione: da PA+ a PA++++, quest’ultimo è quello utilizzato da IYOSKIN. L’associazione di sei filtri solari protegge efficacemente dai raggi ultravioletti e consente di spalmare il cosmetico in maniera uniforme senza l’effetto “scia bianca”.

Con costanza, rigore e pochi cosmetici corretti è possibile prendersi cura della propria pelle con “gentilezza” e ottenere risultati evidenti e durevoli. Less is more.

Simone Lucci

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Y-40 SI TINGE DI ROSA PER IL GIRO D’ITALIA

Y-40 SI TINGE DI ROSA PER IL GIRO D’ITALIA

Y-40 The Deep Joy è la piscina con acqua termale più profonda del mondo e ha lo sport nel suo DNA. Unisce apnea e immersioni ed è il luogo dove si allenano sportivi di tutte le discipline, da Filippo Magnini ad Arianna Errigo, passando per Luca DottoSara Cardin, gli atleti delle Fiamme Oro e moltissimi altri.

Adesso si tinge di ROSA per il GIRO D’ITALIA: giovedì 23 maggio infatti, in occasione dell’arrivo a Padova della 18ª tappa della storica manifestazione sportiva, ha colorato di rosa il suo cilindro profondo  -42,15 metri e il tunnel sotterraneo lungo ben 13 metri, l’unico al mondo sospeso e completamente immerso all’interno di una architettura acquatica.

In questi giorni, quindi, le centinaia di apneisti e subacquei si stanno immergendo in Y-40 hanno la possibilità di farlo godendo dell’iconica punta di rosa, all’insegna della celebrazione di una delle corse a tappe di ciclismo su strada più famose del mondo. Oltre a loro, sono numerosi anche i gruppi di ciclisti accorsi per l’evento nazionale che stanno facendo tappa nella piscina da record per ristorarsi nella caffetteria e approfittare di un momento di relax termale. Una tappa, quella in Y-40, che è già stata congeniale in passato per altri campioni delle due ruote, come il campione di ciclismo Marco Cannone, ora commentatore televisivo delle competizioni, o l’olimpionico di triathlon Alessandro Fabian. 

Y-40 è stata anche il teatro di una suggestiva immersione di un subacqueo in bicicletta fino ai 42 metri di profondità, ma anche laboratorio di ricerca in cui più cyclette sono state immerse a diverse profondità per studiare il corpo umano in movimento sott’acqua. EMME22

 

DUE TELE DI GUTTUSO AL MUSEO REGIONALE PEPOLI

DUE TELE DI GUTTUSO AL MUSEO REGIONALE PEPOLI

Renato Guttuso, pittore neorealista nato a Bagheria nel 1911, è considerato uno dei più significativi artisti del Ventesimo secolo. Amico di importanti intellettuali quali Pasolini, Moravia, Picasso e De Chirico, manifestò attraverso la sua arte un forte impegno sociale che lo portò anche all’esperienza politica come senatore del Pci, durante la segreteria di Enrico Berlinguer. Fu proprio lui, nel 1953, a disegnare lo storico simbolo del Pci, la Falce e il Martello con sfondo tricolore, poi ripreso dal creatore della pop art statunitense, Andy Warhol; nel 1972 dipinse I funerali di Togliatti, ottenendo il Premio Lenin per la Pace.

“… Renato è con i contadini che rompono il feudo, attaccano la mafia, occupano le terre, spezzano la vecchia Sicilia. È con i capilega fucilati, è con gli zolfatari in lotta contro condizioni terribili. Ed è con loro in modo forte. A loro dà voce con le sue tele e li mette in comunicazione col mondo, rompendo un antico isolamento”, scriveva Emanuele Macaluso.

Il 3 maggio 2024, il patrimonio del Museo regionale Pepoli di Trapani si arricchisce di due tele autografe dell’artista. Il primo dipinto, “Contadino in sella a un asino”, realizzato nel 1954, costituisce uno studio per un olio di grandi dimensioni dal titolo “L’occupazione delle terre incolte”, espressione di quel “realismo sociale” che ispira un’ampia fetta della produzione del maestro bagherese. Il tema è particolarmente caro al pittore che lo affronta più volte con esiti e linguaggi espressivi differenti: dalla Marsigliese contadina del 1947, di impronta postcubista, alla celebre versione del 1949-50, caratterizzata da una sacralità del racconto e da forti dissonanze cromatiche.

Nella seconda tela, “Contadina”, realizzata nel 1956, Guttuso ritrae una donna con un fagotto sul capo che procede con solennità entro un paesaggio brullo e roccioso. In entrambe le opere viene rappresentata l’epopea degli umili, intenti con dignità alla fatica del duro lavoro quotidiano. L’accensione cromatica e l’intensa luminosità del paesaggio, che fanno da sfondo alle figure, incarnano la solarità della terra siciliana tanto cara al Maestro.

Le due opere sono state generosamente donate da Michelangela Scalabrino, già docente dell’Università Cattolica di Milano, che ha voluto così rendere omaggio al museo della città di origine della sua famiglia. Da bambina, trascorreva a Trapani le vacanze estive assieme al padre, un medico che aveva ricevuto questi quadri in dono proprio dal pittore bagherese.

Le 2 opere, inserite nel catalogo e parte della collezione permanente del museo, sono collocate negli spazi della pinacoteca, nella piccola sala che ospita il celebre “Ritratto di Nunzio Nasi” di Giacomo Balla, ora destinata ad accogliere opere del tardo Ottocento e del primo Novecento. L’assetto espositivo dell’ambiente è stato rimodulato con la restituzione alla fruizione della splendida “Testa di vecchio” in bronzo del palermitano Domenico Trentacoste, da lunghi anni in giacenza nei depositi; un’opera significativa che è espressione di quel socialismo umanitario che nel tardo Ottocento ispirò numerosi intellettuali e artisti.

Clementina Speranza