Se siete tra quelle persone che preferiscono la montagna al mare, che di fronte alla calura estiva sceglieranno sempre il fresco assicurato delle cime dei monti, è arrivato il libro che fa per voi: si tratta di Un’estate in alpeggio, di Annibale Salsa, edito da Ponte alle Grazie, in libreria dal 27 maggio 2021.
I non esperti si chiederanno anzitutto cosa sia, di preciso, l’alpeggio. Tecnicamente, è l’esercizio del pascolo in montagna nel periodo estivo, da fine maggio a metà settembre; nelle parole dell’autore, è “uno spazio ristretto nel tempo breve di un’estate, ma uno spazio vastissimo nell’inanellarsi degli anni, e uno spazio immenso se misurato seguendo le tracce lasciate dal filo rosso della memoria”.
Annibale Salsa è solo un bambino quando parte per “là dove nascono le Alpi, al confine tra Piemonte e Liguria”, munito solo di “un piccolo zaino, otto mucche e l’idea che raggiungere la montagna avrebbe significato conquistare il mondo”. Per lui la montagna ha la forma di un alpeggio e si chiama Conca del Prel; ed è qui che Annibale trascorre la prima di tante estati insieme ai malgari, accompagnato dai ritmi sempre uguali della mungitura e del pascolo delle bovine. Qui impara come nascono i formaggi da cui le vallate e le montagne prendono il nome, e prova paure ancestrali, in particolar modo quella del temporale. Ma soprattutto, qui nasce il legame con un mondo che diventerà il centro della sua vita e della sua professione di antropologo.
Il libro è diviso in tre parti: Partenza, Alpeggio e Ritorno. In conclusione troviamo un fondamentale Glossario che spiega tutti i termini tecnici incontrati nel testo; la prefazione è dello scrittore Marco Albino Ferrari.
Un’estate in alpeggio è un inno a una realtà per molti ancora sconosciuta, una vera e propria miniera di informazioni su tutto ciò che riguarda il mondo dell’alpeggio, ma è prima di tutto l’emozionante racconto di un viaggio. Il viaggio di un bambino che ha imparato a conoscere la nostalgia allontanandosi per la prima volta dai monti tanto amati, ma che da allora non si è più fermato. “In un certo senso, non sono mai tornato dalla Conca del Prel”, scrive l’autore.
Annibale Salsa è nato a Lavagnola, nell’entroterra di Savona di fronte al Mar Ligure, in una famiglia che ha consumato l’intera esistenza sui monti. E proprio per questo è diventato il più importante antropologo alpino italiano; ha insegnato Antropologia filosofica e Antropologia culturale all’Università di Padova, è stato Presidente del Club Alpino Italiano e del Gruppo di Lavoro “Popolazione e cultura” della Convenzione delle Alpi. Attualmente è Presidente della Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio di Trento.
Eugenia Dal Bello
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